Il signor M. ci scrive: "Ho sentito che c'è un limite massimo per i contanti di 2.000 euro. Questo significa che dal mio conto non potrò mai prelevare più di questo importo?".

Esiste effettivamente un tetto massimo per i contanti: attualmente è di 2.000 euro, che verrà ridotto a 1.000 euro alla fine dell'anno. Tuttavia, ciò non si applica ai movimenti effettuati tramite una banca, un ufficio postale o un istituto di pagamento, ma solo ai movimenti diretti tra persone fisiche o giuridiche.

Un esempio chiarisce meglio la questione: il signor M. può prelevare 2.500 euro dal suo conto senza problemi, ma non può consegnare più di 2.000 euro in contanti ad un'altra persona o società. Se, ad esempio, ha fatto installare una nuova cucina, il pagamento di questo servizio non potrà essere effettuato in contanti. D'altra parte, può pagare un computer portatile per 500 euro in contanti, anche se un pagamento con carta o un bonifico bancario è migliore come prova d'acquisto. In questo modo è anche più facile far valere i diritti dei consumatori, come le richieste di garanzia, poiché la data di acquisto appare chiaramente sulla carta o sull'estratto conto.

Per legge, i trasferimenti di denaro contante non possono essere "artificialmente frammentati" per non superare il limite massimo.

Importante: per gli assegni superiori a 1.000 euro, oltre al nome del destinatario, devono riportare la dicitura "non trasferibile". Se un assegno viene incassato senza questa dicitura, l'emittente è soggetto a sanzioni.