La signora M. ha firmato recentemente una proposta di polizza sulla vita. Una proposta di polizza, è un contratto preliminare vincolante di una assicurazione. Il contratto preliminare della signora M. prevede il pagamento di un premio trimestrale di 200 euro, una durata di 35 anni e una rivalutazione automatica dei premi da pagare. Le era poi stato promesso verbalmente che avrebbe potuto recedere dal contratto già dopo il 5° anno, senza subire alcuna perdita; questa possibilità era molto importante per lei. Successivamente alla stipula, la signora M. ha ricevuto la polizza di assicurazione con il cosiddetto "progetto esemplificativo personalizzato": questo mostra l'andamento dell'intera durata del contratto e cosa è previsto in caso di risoluzione anticipata del contratto (riscatto).

 

Leggendo tale tabella, la signora M. si è resa conto, però, che un'uscita anticipata (soprattutto all'inizio del contratto) le avrebbe comportato enormi perdite. Chiedendo infatti un riscatto totale dopo 5 anni, riceverebbe solo 621,90 euro di ritorno - rispetto al premio versato di 4.600,72 euro - comportando conciò una perdita di quasi 4.000 euro. Anche l'aumento dei premi previsto in tabella non è molto incoraggiante: il premio iniziale concordato è di 800 euro e dovrebbe passare a 1.048,48 euro in soli cinque anni.
 

La signora M. - comprensibilmente - non è molto incoraggiata da queste cifre, e per fortuna vi è un'ancora di salvezza: Entro 30 giorni dal ricevimento dei documenti contrattuali, la signora M. ha la possibilità infatti di recedere dal contratto. Il recesso determina l'annullamento del contratto, e la compagnia di assicurazione deve rimborsare il premio già versato (dedotto un contributo spese, come previsto dalle condizioni della polizza).