Hannes ci scrive: "Avevo una carta di credito prepagata che è scaduta nel 2015. La mia banca non mi ha mai avvisato della scadenza, né mi ha mai suggerito di rinnovarla. Ora mi dicono che posso "recuperare" il credito residuo del valore di 780 euro solo se lo converto in una polizza assicurativa. Tale procedura è giuridicamente corretta?"
La garanzia di rimborso del saldo residuo delle carte di credito ricaricabili è uno dei capisaldi della corrispondente norma UE, adottata in Italia con il testo unico bancario e applicata a tutti gli emittenti, banche comprese. Per ottenere il rimborso, è sufficiente pagare una commissione, che viene adeguata ai costi sostenuti dall'emittente. Il termine di prescrizione per tale credito è di 10 anni.
Abbiamo dunque consigliato a Hannes di presentare un reclamo formale alla banca con una richiesta di rimborso alla banca. Se la banca non risponde entro 30 giorni o se la risposta è negativa, è possibile presentare un ricorso presso l'Arbitro Bancario Finanziario (ciò deve avvenire entro un anno dalla data di rigetto del reclamo e il costo per i consumatori è di soli 20 euro di diritti di segreteria).

Per quanto riguarda l'informazione fornita dalla banca, che il denaro sarebbe stato "disponibile" solo se fosse stato convertito in assicurazione, condividiamo i dubbi di Hannes - le informazioni fornite ci sembrano tutt'altro che corrette.
Il nostro consiglio: controllate regolarmente le date di scadenza delle carte ricaricabili e se possibile annotatele nel calendario.